Ancora oggi, le sue strade lastricate danno un senso di mistero, soprattutto in inverno, quando Erice è avvolta da turbinii di nebbia e dal freddo vento. Lo scrittore italiano Carlo Levi (1902-1975), fermatosi ad Eboli nel 1945, scrive di Erice che “è l'Assisi del sud, ricca di chiese, di conventi, di piccole strade silenziose ed un' incontro straordinario di ricordi mitologici”. Erice, tuttavia, ha radici molto più antiche di Assisi.
I primi abitanti di Erice furono una misteriosa popolazione, gli Elimi. Contesa poi dai cartaginesi e dai siracusani, fu conquistata da Pirro. Poi ancora, alla fine della prima guerra punica, fu completamente distrutta. Dopo i cartaginesi, i romani, e poi gli arabi, i normanni e gli spagnoli.
Le passeggiate tra le sue viuzze, tra i suoi budelli e ad ogni angolo chiese gotiche e quartieri spagnoli, castelli normanni e resti di mura elime, testimonianza della civiltà fondatrice di Erice, sono indimenticabili. Il paese è collegato con Trapani da una funivia che garantisce un servizio quotidiano per tutto l'anno (escluso i giorni festivi ed il lunedì mattina) (Funivia di Erice: tel. 0923 569 306, www.funiviaerice.it). Se però, il turista vuole visitare Erice, ad esempio di Domenica, può utilizzare gli autobus che, ogni ora e mezzo, salgono e scendono dal capoluogo.
Il tour per Erice inizia da Porta Trapani, le cui origini sono normanne. Da qui, percorrendo via Vittorio Emanuele II si sale verso la piazza principale, Piazza Umberto I, passando da una delle più belle chiese della Sicilia, il Duomo, dedicato all'Assunta. Edificato nel 1314, al suo fianco sinistro si eleva il merlato campanile, in origine torre di vedetta fatta costruire nel 1312 da Federico di Aragona. La facciata del Duomo è preceduta da un pronao sotto il quale si apre un portico gotico. In estate, Piazza Umberto I è un tappeto di tavolini dei caffè all'aperto ed è sede del Muncipio, con al suo interno il piccolo Museo Cordici (telefono 0923 502 600, chiuso sab-dom. & mar, mer, e ven. pm). Il museo espone piccoli reperti archeologici, dipinti e sculture varie e un rilievo della "Annunciazione" (1525) dello scultore siciliano Antonello Gagini. In Erice, si possono inoltre ammirare gli avanzi delle mura, dette ciclopiche per la loro imponenza, il Castello, la Chiesa di San Giovanni Battista dal portale gotico-normanno del '200 e la Chiesa di San Cataldo, forse la più antica della città.
Erice, famosa per i suoi dolci di mandorle e per le torte di marzapane vanta numerose pasticcerie, una su tutte è la pasticceria di Maria Grammatico in via Vittorio Emanuele II (tel 0923 869 390).
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Erice
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