Omero, alcuni secoli prima di Cristo, scrive la ormai famosa leggenda dei due giganti mitologici, Scilla e Cariddi: nella lontana Grecia, era giunta notizia della vorticosità delle correnti dello Stretto di Messina, così Ulisse deve resistere legato all'albero della sua nave al richiamo delle sirene che tendono a trascinarlo in fondo al mare preda di Scilla e Cariddi.
D'altra parte, Erice è il luogo famoso per la celebrazione dei funerali di Anchise, padre di Enea, raccontate da Virgilio nell'Eneide.
Da allora, la Sicilia è stata protagonista di numerosi libri: Johann Wolfgang Goethe, negli anni Ottanta del XVIII secolo, andato in Italia per il suo Grand Tour, scrive di questo viaggio indimenticabile, tutte le bellezze italiane e siciliane nel suo diario dal titolo “Viaggio in Italia”, esaltando in particolar modo la città di Palermo, Agrigento e Catania (1828).
I "Malavoglia" e "Mastro don Gesualdo" sono due dei romanzi più popolari di Giovanni Verga: il primo è un vero e proprio manifesto realista e la seconda è la storia dell'ascesa sociale di un operaio comune di Catania.
Luigi Pirandello, premio Nobel per la Letteratura nel 1934, ambienta alcuni dei racconti di "Novelle per un Anno" (Racconti per un anno) in Sicilia, ("La Giara" e "Ciaula scopre la luna").
Nel 1930, Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la Letteratura nel 1959, inizia la sua collezione "Acqua e terre": i due elementi che meglio ritraggono l'isola siciliana da lui tanto amata.
"Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, racconta il declino dell'aristocrazia siciliana dopo l'ascesa della borghesia, a seguito dello sbarco dei Mille.
Opere indimenticabili sono anche quelle di Dacia Maraini, tra le quali "La lunga vita di Marianna Ucria", una storia sulla condizione femminile e sull'emancipazione della donna in Sicilia all'inizio del XVIII secolo: il romanzo è ambientato nella Palermo del Settecento e racconta la storia di Marianna, una ragazza sordomuta, figlia della nobile famiglia Ucria, costretta a sposare, a soli 13 anni, lo zio, in obbedienza al loro motto che era quello di “Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…”. Ma proprio dalla sua menomazione, Marianna trarrà la forza e il coraggio per elevarsi al di sopra della mediocrità e della meschinità che la circonda. Il romanzo vinse numerosi premi, come il Premio Campiello nel 1990, tradotto in 18 lingue e da cui è stato tratto l'omonimo film di Roberto Faenza. Sempre di Dacia Maraini, grande importanza e merito va al romanzo “Bagheria”, un romanzo autobiografico in cui l'autrice dipinge la Sicilia e in particolare la cittadina di Bagheria e la villa di famiglia alla quale ritorna bambina dopo anni di prigionia, dal 1943 al 1946, in un campo di concentramento giapponese.
Andrea Camilleri (scrittore, sceneggiatore e regista) oltre a dare vita al personaggio del "Commissario Montalbano" è un apprezzato autore di grandi romanzi ambientati in Sicilia, come ad esempio: “Il corso delle cose” (ambientato in Sicilia negli anni Cinquanta del XX secolo e che ha debuttato nel 1978), “ La Concessone del telefono”, “La strage dimenticata”, “Il birraio di Preston”, “La presa di Maccallè”, “La mossa del cavallo”, “Pagine scelte di Luigi Pirandello”, “Gocce di Sicilia” (un'antologia che raccoglie sette racconti scritti dall'autore tra il 1995 e il 2000 in una combinazione di ricordi personali ed altri di pura fantasia). Tuttavia, non dobbiamo dimenticare tutti gli altri autori siciliani: da Elio Vittorini (Conversazioni in Sicilia), a Domenico Campana (La Stanza dello Scirocco, L'isola delle donne), Gesualdo Bufalino (Dicerie dell'autore) e di Goliarda Sapienza (L'arte della gioia), solo per citarne alcuni.
Non è un caso che molti dei libri che meglio hanno descritto la Sicilia, sono divenuti successivamente apprezzati film, rafforzando il carattere letterario dell'isola: essere in grado di creare, con le parole, le immagini che sono destinate ad essere incise nella memoria di tutti. Da I Malavoglia al Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, riletti da Luchino Visconti (che girò anche La Terra Trema), il "Bell'Antonio" di Vitaliano Brancati, riadattato da Mauro Bolognini, ai numerosi libri di Leonardo Sciascia, divenuti famosi grazie al ben noto regista di “A Ciascuno il suo”, Elio Petri, a “Porte aperte” regia di Gianni Amelio, per finire al colpo grosso editoriale di Andrea Camilleri, dando vita alla fortunata serie televisiva del “Commissario Montalbano”.
In concomitanza con il film "Baaria", presentato nel 2009 al festival del cinema di Venezia, Giuseppe Tornatore, ha proposto la sceneggiatura omonima, edito da Sellerio, che narra la storia di una famiglia di Bagheria che, pur descrivendo la città alla periferia di Palermo, illustra un secolo di storia italiana: dalle guerre mondiali, al fascismo, all'esperienza comunista, fino alla democrazia cristiana e al socialismo. Come ha scritto lo stesso Tornatore: "Baaria è un suono antico, una formula magica, una chiave, il nome di un paese siciliano dove la vita si svolge lungo la via principale della città. A poche centinaia di metri in cui le persone possono imparare ciò che il mondo intero non sarà mai in grado di insegnare loro".
L'importante repertorio cinematografico basato sulla storia siciliana ha sempre suscitato grande interesse: dal grande Tornatore che dedicò alla Sicilia due classici come Nuovo Cinema Paradiso e Baaria, dalla tendenza visionaria rappresentata da Cipri e Maresco con Lo Zio di Brooklyn a La vera storia di Franco e Ciccio, e poi ancora Roberta Torre con Tano da morire e Angela, Marco Tullio Giordana con I cento passi, Emanuele Crialese con Respiro fino a Wim Wenders con Palermo Shooting e Massimo troisi che con Il Postino offre al pubblico un meraviglioso spaccato sul life style siciliano sull'isola di Salina, nell'arcipelago delle Eolie.
Libri e film
dall'Eneide di Virgilio a Baaria di G. Tornatore