La provincia di Trapani, che comprende l'arcipelago delle Egadi e Pantelleria, occupa l'intera cuspide occidentale della Sicilia. La costa si presenta articolata in alcune insenature, fra le quali ricordiamo i golfi di Castellammare, del Cofano e di Bonagia.
Distesa su un promontorio, Trapani registra 70638 abitanti. L'immagine che la città offre vista dal cielo, spiega perchè essa si chiami Trapani. Il nome deriva dal greco 'drèpanon' che significa 'falce', infatti, la forma del promontorio è proprio di una falce. Stranamente, ai due estremi della Sicilia, si ritrovano due forme identiche: una falce in Messina ed una in Trapani.
Trapani risale al 260 a.C. quando il cartaginese Amilcare Barca vi insediò gli abitanti di Erice. Fu romana, bizantina, saracena, normanna, angioina, aragonese, spagnola. Ma sempre, con qualsiasi dominazione, fu soprattutto un porto, una salina, una città di pescatori. Famoso lo storico Porto di Lilibeo nello Stagnone(splendida laguna a nord di Marsala) realizzato alla fine degli anni '500, oggi non più in attività, emblema del commercio marittimo del Mediterraneo.
La nascita delle industrie di imballaggio e dei cantieri navali, che sostituirono l'arte della lavorazione del corallo, resero prospera Trapani nel XVIII e nel XIX secolo. Fino ai primi decenni del '900 Trapani possedeva grandi saline sulle rive del Mediterraneo, in Africa e in Asia, rappresentando la principale fonte di lavoro industriale per la provincia. Oggi purtroppo sono in declino per la concorrenza delle raffinerie estere. Il pesce ha permesso la nascita e lo sviluppo di un'importante industria conserviera. La maggior parte del tonno in scatola che si consuma in Italia proviene per l'appunto da Trapani.
Trapani è divenuto anche un importante centro turistico grazie alla vicina collina su cui sorge Erice e alle Isole Egadi e Pantelleria, che da qui possono essere raggiunte con l'areo e l'aliscafo.
Trapani è anche sede di alcuni eventi culturali unici: nel mese di dicembre, di Venerdì sera si svolge la processione dei Misteri e, nei locali del convento dell'Annunziata, il Museo Pepoli ospita la mostra dei 'pupi' da presepe, tutt'oggi prodotti dalla gente del posto; inoltre custodisce raccolte di archeologia (oggetti di scavo storici e preistorici), di scultura, di pittura (dipinti del XII, XIV e XV secolo di pittori di numerose scuole italiane ed europee) e di artigianato locale (ceramiche e lavori in corallo).
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